Non è assolutamente detto
che una penna sia innocente (non si conoscono i suoi genitori, ovvero la sua
storia). E non è detto che un singolare dialogo tra marito e moglie sia solo un
diversivo erotico. È nell’ordinario che si annida l’inconfessabile, indizi
distorti mandano in pezzi l’idea che esista qualcosa di assodato e di
riconoscibile. Nella sua capacità di occultare la crudeltà nel paradosso, “Ceneri
alle ceneri” di Harold Pinter non perde il suo smalto a distanza di anni e lo
spettacolo diretto presso il Piccolo Teatro del Giullare di Salerno da Carla
Avarista, con l’aiuto regia di Concita De Luca, è un intenso percorso tra
memorie, allusioni, sogni soffocati in cui la ricerca della verità è
un’implacabile opera di scarnificazione. I due coniugi, lui desideroso di
conoscere i dettagli su di un amante, lei abile nello stuzzicare e spegnere la
sua curiosità, vengono messi a nudo man mano che tentano di definire il mosaico
di sensazioni e ricordi (sempre incompleti, sempre fuorvianti) tra chiacchiere
all’apparenza fuori luogo e un dolore che s’insinua fino ad esplodere. Non è un
caso che l’allestimento sia dominato dal bianco: il colore della mancanza,
della quiete che attende di essere squarciata. Anna Rita Vitolo domina il
palcoscenico con una intensità che catalizza a ogni passo l’attenzione e Marco
Villani non le è da meno nel tratteggiare con attenta dedizione un virilità che
oscilla tra complicità e sopraffazione. I movimenti, una danza ambigua e a
tratti gioiosa, esprimono duplicità. Il foulard scherzosamente conteso, per
esempio, sarà poi associato a qualcosa di terribile. Seduzione, contrasto,
unione, si susseguono come se entrambi tentassero di esorcizzare ciò che li
sovrasta e abita in loro: l’impulso a dividere il mondo in vittime e carnefici.
Poco importa se stiano rivivendo un passato effettivamente vissuto o se in loro prevalga una sorta di inconscio
collettivo. Ciò che violenta un’anima tocca tutte le anime. E per quanto
l’Occidente voglia essere immemore, le ferite che infligge a se stesso tornano
a sanguinare, mentre l’innocenza stessa si ritrova ridotta in cenere.
Nessun commento:
Posta un commento