Attenzione ai classici e
alla drammaturgia contemporanea. Su queste due direttive si muove la nuova
stagione del Teatro Antonio Ghirelli di Salerno. Si inizia il 23 ottobre con l’eduardiano
“Dolore sotto chiave”, per la regia di Francesco Saponaro con Tony Laudadio, in
cui le voci dell’omonimo radiodramma Rai del 1958 amplieranno il fascino di una
storia nera, dove il lutto nasconde verità scomode. Iaia Forte sarà regista e
interprete di “Hanno tutti ragione” (13-16 novembre), tratto dall’omonimo libro
di Paolo Sorrentino, esplorando contraddizioni e urgenze di un personaggio
fuori dagli schemi come il cantante cocainomane Tony Pagoda, mentre i Virtuosi
di San Martino proporranno “La repubblica di salotto” (27-30 novembre),
affresco crudelmente sarcastico (e dunque più che mai veritiero) dell’Italia di
oggi. Nei giorni 2, 3, 4, 7, 9, 10, 16, e 17 dicembre andrà in scena “Wrong
play, my Lord o The Mousetrap”, spettacolo in lingua inglese tratto dall’”Amleto”
di Shakespeare con Arturo Muselli e Alessio Sica diretti da Ludovica Rambelli, rivisitazione
accattivante di un classico a cui è conferito il ritmo instancabile
dell’inventiva. “Un anno dopo”, scritto e diretto da Tony Laudadio, vicenda di
due colleghi di lavoro che non possono non riconoscersi l’uno nell’altro
nonostante i contrasti, sarà in programma dal 27 al 30 dicembre, mentre dal 15
al 18 gennaio 2015 sarà la volta di “Due passi sono” della Compagnia
Carullo-Minasi, che racconta, secondo un’ottica grottesca, l’oscillare tra
costrizione e libertà e ha vinto, tra l’altro, il Premio Scenario per Ustica
2011. L’operetta dark “L’anima buona di Lucignolo” (19-22 febbraio), dove il
circo riflette falsità e ambizioni di ogni cuore, si avvarrà della regia di
Luca Saccoia; Licia Maglietta dirigerà se stessa in “Manca solo la domenica” (5-8 marzo) da “Pazza è la
luna” di Silvana Grasso. Qui la finta vedova di sei sconosciuti ricostruisce a
proprio piacere quella vita di affetti che le è di fatto preclusa. Cesar Brie
dirigerà Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari nello spettacolo “In fondo
agli occhi” (26-29 marzo), che fa della cecità la metafora di una società senza
prospettive. Sonia Bergamasco, che ha ricevuto nel 2012 il Premio della Critica
come migliore attrice, sarà diretta da Giuseppe Bertolucci in “Karenina, prove
aperte d’infelicità”, dal 9 al 12 aprile: la genesi del capolavoro di Tolstoj
diviene teatro dell’anima. Sarà possibile usufruire della tipologia di
abbonamento 10+1, in
cui l’undicesima rappresentazione è a scelta dell’abbonato tra gli eventi fuori
abbonamento. Avrà luogo inoltre la rassegna Exp(l)o, che punterà l’attenzione
sulle realtà artistiche campane, con “Antigone-una guerra civile” diretta da
Mirko de Martino (23-25 gennaio), dove la celebre eroina si trasforma in una
fascista, “Matrimoro” per la regia di Adriana Follieri (6-8 febbraio), che fa
di Caino e Abele il mezzo per osservare la natura umana, “Apnea” di Maria Teresa
Ingino in data da stabilirsi sulla liberazione dal dolore del corpo, “I
posteggiatori tristi” che pongono il repertorio musicale napoletano al centro
di un gioco brioso (12-15 febbraio), “Scapezzo” di e con Nicola Vicidomini
(13-15 marzo) dove il fallimento coincide col divertimento, “La femme acephale”
da Jacques Prevert nella drammaturgia e regia di Libero de Martino con Cinzia
Annunziata, grande prova interpretativa per un racconto tutto giocato sulla
follia. Le iniziative collaterali alla manifestazione saranno inoltre “Cinema
tra reale e teatrale”, in cui Antonella Nocera con Parallelo 41 indagheranno
assonanze e divergenze tra forme espressive diverse, “Erasmusica” a cura di
Ambra Sorrentino, volta a una rivisitazione in chiave moderna dell’opera lirica
e del teatro musicale, “Un fiume in jazz”, che sotto l’egida di Stefano
Giuliani porterà alla ribalta i professionisti campani del jazz e “Femminile
palestinese”, che, a cura di Maria Rosaria Greco, avrà per oggetto le
suggestioni e le immagine di una realtà estremamente complessa.
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