Per
Seneca è il selvaggio ottenebramento della ragione, il violento erompere degli
istinti, ma nell’arte il furor diviene energia incontenibile che scompagina sentieri
e approdi. Dopo aver indagato i legami tra il futurismo e Napoli con “Omaggio a Piedigrotta Cangiullo” di Ugo Piscopo e aver guardato al
rigore pasoliniano nell’indagine del sensibile con Michele Schiavino e il suo “Ad
memoriam e furiosi”, Alfonso Amendola e Pasquale De Cristofaro
condurranno il secondo appuntamento di “Furor letterario e furor della scena”
il 28 settembre, a partire dalle ore 18, presso la Sala Pasolini di Salerno. La
manifestazione, in collaborazione con il Corso di Laurea di
Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Salerno, il Liceo
Artistico “Menna-Sabatini”, il Liceo Classico “Torquato Tasso”, le Edizioni
Plectica, “I Confronti” e l’Associazione “Marco Amendolara”, esamina le
possibilità e le scelte che il mondo artistico può individuare quando diviene
urgente aprirsi a nuovi orizzonti con impudente tenacia. Emma Grimaldi e Alberto Granese, avvalendosi delle letture di De
Cristofaro, discuteranno sul tema ”Inseguendo Orlando. Ariosto e il suo poema immaginifico”. Il Furioso è esperienza estetica unica nella
sua narrazione onnivora e virtualmente infinita: il gioco spesso truccato di
desideri e prospettive è tentativo di esorcizzare lo smarrimento dell’uomo
cinquecentesco dinanzi alla sorte attraverso l’elogio dell’intelletto e della
versatilità, una scelta con cui i nostri tempi non possono non confrontarsi. Alle
20 Andrea Manzi e Alfonso Amendola discuteranno con l’attore-scrittore Romolo
Bianco su “Io di più” (Edizioni Pironi), dove la periferia napoletana diviene
scenario di vite grigie in cui l’inatteso porta alla luce tensioni e
sentimenti, mutando radicalmente lo sguardo su ciò che sembrava per sempre
imprigionato in se stesso. È inutile innalzare difese: gli ostacoli crollano
dinanzi a un furore che libera.
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