Il monotono
cadere di una goccia è l’unico rumore in un stanza dove il tempo ha deciso di
non scorrere più. La protagonista avanza curva sotto il peso degli anni, ma le
basta sedersi a uno scrittoio per rivivere la sua giovinezza. L’ossessione è
così: se appare fiaccata, è solo per risorgere con maggior forza, nutrendosi di
ogni cellula e di ogni respiro. Liberamente tratto dalla novella di Verga, “Come
una capinera” di e con Roberto Matteo Giordano (con la partecipazione di
Francesca Annunziata) andrà in scena stasera, 10 luglio, alle 21 presso la Corte
Rinascimentale di Casa Apicella in Via
Carlo Santoro 71 a Cava de Tirreni. Maria è vittima di una crudeltà considerata
una convenzione in una società preoccupata solo di non disperdere il patrimonio
familiare: è chiusa in convento con la falsa promessa di aprirsi a quella
felicità senza fine che la fede dovrebbe donare.
Nessuna felicità
può tuttavia nascere mettendo a tacere sensi e desideri. I personaggi le giungono
come voci, non solo perchè tutto è filtrato attraverso la sua sensibilità
esasperata, ma anche perché , in una sorta di contropartita, chi la condanna,
consapevolmente o meno, all’invisibilità non ha e non merita più consistenza
del mondo interiore della fanciulla. Solo Nino, oggetto del desiderio che la
riconosce e la spinge a riconoscersi, sarà una presenza viva. È naturale che il
dottore della casa di cura in cui in futuro si muterà il convento abbia il
volto dell’amato: ha abbandonato Maria per un matrimonio imposto e dunque,
integrato a pieno titolo nel cosiddetto contesto civile, può assumere la
rispettabilità di un medico ben lontano dalla follia amorosa. La presenza
extratemporale di Maria la lega a un eterno ritorno di struggimento, dolore e
slancio vitale: solo la dedizione amorosa può chiedere una consacrazione totale
che si spinga ben oltre la prigione del corpo. Anna Rita Vitolo, profondamente generosa
nella sua interpretazione, affascina nella sua capacità di rendere credibile in
ogni istante una figura consumata dalla passione. Per quante trappole si
possano tendere a un’anima, l’amore sarà sempre più caparbio di ogni calcolo.
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