La scrittura di Ruccello è
mossa dal bisogno di racontare l’inquietudine che si annida soprattutto lì dove
ci si illude di trovare delle certezze. “Mamme” ne è un chiaro esempio: le
protagoniste dei tre atti unici sono una donna appiattita dalla sua esisteza di
casalinga, una folle che si crede la
Vergine e parla con Marlon Brando, esorcizzando con il suo
linguaggio intemperante il trauma di uno stupro e di una maternità negata, e
una madre “cattolica, apostolica e romana” che colpevolizza a tal punto la
figlia incinta da spingerla al suicidio. “Traccia
di Mamma” è la versione dell’opera che il regista e protagonista Antonello De
Rosa proporrà il 13 aprile alle 21 presso la Sala Teatro Comunale “Luca Barba” di Cava de’ Tirreni nell’ambito della rassegna “Omaggio
ad Annibale Ruccello”. Puntando
tutto su di una corporeità scandalosamente sincera, De Rosa coglie nell’autore
l’aspetto disturbante della maternità: il bisogno d’amore frustrato da un mondo
chiuso in se stesso, la purezza della pazzia in quanto non allineata, il
rancore verso chi nasce e osa rifiutarsi di rispecchiare un’anima buia.
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