Come raccontare il sentimento più antico
del mondo schivando le trappole della retorica? Affidandosi a una gestualità che
rifiuti ogni diaframma tra il corpo e l’anima. Si nutre di analogie mai
scontate “Esercito d’amore”, lo spettacolo che Antonio Grimaldi dirigerà sabato
11 maggio alle 21 alla Mediateca Marte di Cava de’Tirreni su testi di Alfonso
Tramontano Guerritore. Attraverso una coreografia che potenzia le suggestioni
del linguaggio misurandosi con una serie di opposti (tenerezza e violenza,
unità e dispersione, ricerca dell’altro e consapevolezza di dover cercare solo
in sé la ragione per continuare), il cast conduce la sua riflessione sul concetto
di storia come anagramma all’apparenza privo di senso. Le bandiere che
campeggiano sullo sfondo inframmezzate da cuori sono ridotte alla condizione di
puri significanti: l’affresco multiculturale che vorrebbero suggerire somiglia
più a uno specchietto per le allodole che a una realtà concreta e i corpi che
si slanciano, si abbracciano, si scindono, ora mossi da un’urgenza interiore,
ora travolti da ciò che non si lascia controllare (la forza della vita in sé)
ridisegnano continuamente i confini del desiderio, esorcizzando in un’armonia
impossibile il male di vivere.
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