“Anna Cappelli”, la sfida di Carlo Massari
Se le avessero chiesto di scegliere tra essere e avere, Anna Cappelli non
avrebbe avuto dubbi. È il possesso a rendere riconoscibile una persona, polverizzando
frustrazioni e amarezze. Le ossessioni
però comportano un prezzo alto che chiede di essere pagato fino in fondo. Il
copione di Annibale Ruccello acquista forza col passare degli anni e Carlo
Massari affronta la sfida di interpretare per la prima volta en travesti questo
personaggio nello spettacolo in scena oggi alle 18.30 presso il Teatro Nuovo di
Salerno nell’ambito della manifestazione Atelier. Sensibilissimo alle
suggestioni del testo e consapevole di quanto la fisicità sia essenzaIe nel
discorso artistico del drammaturgo napoletano, Massari ha modellato se stesso
con assoluta dedizione per creare una figura capace di accogliere in sé molti
lati oscuri. L’oppressione di un’esistenza piccolo-borghese, il rancore che si
annida nel quotidiano quando non si può essere davvero se stessi, lo status
sociale che conta più dell’essenza sono tensioni che animano questa donna in
cui le parole nascondono sempre altro: l’ansia bruciante di identificarsi con
ciò che ha, fino all’autodistruzione. Diventa allora naturale che sia un attore
a interpretarla. La malattia chiamata avidità avvelena la natura umana in tutti
i suoi aspetti e chiunque può cadere nella trappola di essere posseduto, nella
più completa alienazione, da quelle che sono solo cose e prendono il posto
dell’anima.
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