domenica 24 gennaio 2016

“Anna Cappelli”, la sfida di Carlo Massari



Se le avessero chiesto di scegliere tra essere e avere, Anna Cappelli non avrebbe avuto dubbi. È il possesso a rendere riconoscibile una persona, polverizzando frustrazioni e  amarezze. Le ossessioni però comportano un prezzo alto che chiede di essere pagato fino in fondo. Il copione di Annibale Ruccello acquista forza col passare degli anni e Carlo Massari affronta la sfida di interpretare per la prima volta en travesti questo personaggio nello spettacolo in scena oggi alle 18.30 presso il Teatro Nuovo di Salerno nell’ambito della manifestazione Atelier. Sensibilissimo alle suggestioni del testo e consapevole di quanto la fisicità sia essenzaIe nel discorso artistico del drammaturgo napoletano, Massari ha modellato se stesso con assoluta dedizione per creare una figura capace di accogliere in sé molti lati oscuri. L’oppressione di un’esistenza piccolo-borghese, il rancore che si annida nel quotidiano quando non si può essere davvero se stessi, lo status sociale che conta più dell’essenza sono tensioni che animano questa donna in cui le parole nascondono sempre altro: l’ansia bruciante di identificarsi con ciò che ha, fino all’autodistruzione. Diventa allora naturale che sia un attore a interpretarla. La malattia chiamata avidità avvelena la natura umana in tutti i suoi aspetti e chiunque può cadere nella trappola di essere posseduto, nella più completa alienazione, da quelle che sono solo cose e prendono il posto dell’anima.

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