domenica 16 giugno 2013

L’ira funesta della Medea di Sepe



Monstrum in latino significa prodigio, ciò che esula dalle comuni convinzioni e giunge a stravolgerle, sovvertirle. È ciò che non ha eguali e si accampa dinanzi alla percezione per sputarle in faccia i suoi angusti limiti. La Medea di Seneca, che è comunque lontana dal sofferto raziocinio del modello euripideo, non potrebbe essere definita diversamente. È l’essere “mostruoso” pronto a sacrificare qualsiasi cosa alla sua ira, che non è solo generata dal tradimento dell’uomo amato, ma rappresenta quell’energia prelogica che proviene dalle viscere e proprio per questo non si può arginare. Spetta a Maria Paiato, diretta da Pierpaolo Sepe, impersonare la donna che osò farsi tomba dei propri figli nello spettacolo che debutterà al Piccolo Teatro di Milano il 15 ottobre per essere poi proposto al Verdi di Salerno a partire dal.14 novembre. Il suo furor, la forza malata che fa a pezzi il raziocinio, diviene specchio di un mondo che si è solo illuso di possedere la concezione del limite e mostra a poco a poco le crepe di un equilibrio ingannevole.

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