giovedì 24 marzo 2022

“Elengazissima”, lo stile secondo Drusilla Foer

 

Mica facile muoversi in un mondo piatto e volgare. Meglio allora rendersi icona di stile, felicemente lontani da ogni supponenza, tra Hollywood e la dignità delle signore mature, ma tutt’altro che propense a fare tappezzeria. Carisma da vendere e notevoli doti istrioniche, Drusilla Foer, al secolo Gianluca Gori, ha conquistato il pubblico del Teatro Verdi di Salerno con “Elengazissima”, il recital, su direzione artistica di Franco Godi, al fianco del pianista Loris Di Leo e di Nico Gori al clarinetto e al sax. Tra gin tonic come unico antidoto all’orrore della foto di un padrone di casa orgogliosamente in posa con Bruno Vespa e il ricordo struggente di un amico “fuori di chiave”, tenacemente legato all’amante scomparsa, la protagonista crea i tasselli di una vita sospesa tra una prospettiva ironica e malinconia. Una nonna all’apparenza tanto rigida da meritare una nicchia di Notre Dame e in realtà scatenatissima, un marito da ricordare con tenero trasporto, la curiosità di vivere tutte le esperienze possibili concorrono a tratteggiare un personaggio che sa imporsi con piacevolezza, complice la superba voce con cui interpreta grandi classici della canzone, da “I will survive” a “Almeno tu nell’universo”, da “Canto (anche se sono stonato)” a “Sognando”. Siamo certo a distanze siderali da Paolo Poli, quando la scelta di proporsi en travesti era davvero uno scardinamento sistematico di pregiudizi e ottusità, e il garbo ammiccante dei testi, proposti tra un brano e l’altro, non li rende certamente incisivi,  ma il richiamo all’unicità (parola preferita a diversità, perché in nessun modo ghettizzante), al diritto a vivere liberamente la propria identità è espresso in modo coinvolgente. Accontentare la platea e al tempo stesso lanciare un sasso nello stagno; difendere ciò che segna uno scarto, ma senza allontanarsi davvero da un’ottica borghese. In una parola, leggerezza appena pensosa. Madame Foer dimostra chiaramente che l’artista è un bugiardo sincero, col quale vale sempre la pena stare al gioco.

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