domenica 2 luglio 2017

“Anomalia”, invito alla disobbedienza



Disobbedire è il primo passo per scrivere la propria storia. E quale storia può essere, in tal senso, più convincente di una fiaba? Ha preso le mosse da una citazione di “Smisurata preghiera” di Fabrizio De Andrè (“Ricorda, Signore, questi servi disobbedienti alla legge del branco”) “Anomalia”, in cui il collettivo del Teatro Grimaldello, diretto da Antonio Grimaldi, ha rivisitato presso il Piccolo Teatro del Giullare di Salerno le vicende di Pinocchio, Biancaneve e Cenerentola con un accentuato gusto del paradosso. Geppetto insegue il suo figliolo a torso nudo e quasi allo stato brado, perchè  è sul lastrico a causa sua, ma è anche abbagliato dalla sua spudorata voglia di vivere. Il Pinocchio crocifisso sconta l’ ingenuità verso furbi e profittatori, ma anche il rifiuto di una logica precostituita. I dottori che comunicano solo con il cellulare, comodamente seduti su una sdraio circondati da conigliette, fingendo di avere a cuore la sorte del burattino, sono immagine di un cinismo ormai costitutivo di una società “razionale”. Il buffo corteo funebre che segue il protagonista trascinato lungo il palco sulle note di “Back to black” (ricorrere alla musica contemporanea con effetto straniante è un espediente caro a Grimaldi), mentre la fata turchina è beffardamente abbandonata su lui, suggella la sua estraneità al mondo degli obbedienti. Poiché però la svolta a ciò che sembra statico può essere impressa  da chiunque, appare logico che il principe di Biancaneve e la fata di Cenerentola siano interpretati rispettivamente da una donna e da un uomo. L’ironia accompagna ogni momento dello spettacolo. La mela che si frappone tra la più bella del reame e il suo amato allude al magnetismo del desiderio, i molti specchi impersonati dai personaggi attorno alla regina cattiva esasperano un’avida vanità, la pioggia di scarpe su Cenerentola enfatizza il momento topico del riconoscimento. Che Marylin appaia prima della fiaba della ragazza tiranneggiata con un crocifisso luminoso (la visibilità a cui è inchiodata) ha un senso: la promessa di felicità tradita per la diva diverrà realtà in chi obbedirà solo al suo slancio vitale. Vi è un continuo invito a sorridere del moralismo legato alla dimensione fiabesca per riservarsi nuove possibilità. Disobbedire a ciò che sembra definito può condurre, se non a  vivere felici e contenti, a essere liberi.

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