lunedì 10 luglio 2017

“Come una capinera”, ossessione d’amore



Il monotono cadere di una goccia è l’unico rumore in un stanza dove il tempo ha deciso di non scorrere più. La protagonista avanza curva sotto il peso degli anni, ma le basta sedersi a uno scrittoio per rivivere la sua giovinezza. L’ossessione è così: se appare fiaccata, è solo per risorgere con maggior forza, nutrendosi di ogni cellula e di ogni respiro. Liberamente tratto dalla novella di Verga, “Come una capinera” di e con Roberto Matteo Giordano (con la partecipazione di Francesca Annunziata) andrà in scena stasera, 10 luglio, alle 21 presso la Corte Rinascimentale  di Casa Apicella in Via Carlo Santoro 71 a Cava de Tirreni. Maria è vittima di una crudeltà considerata una convenzione in una società preoccupata solo di non disperdere il patrimonio familiare: è chiusa in convento con la falsa promessa di aprirsi a quella felicità senza fine che la fede dovrebbe donare.
Nessuna felicità può tuttavia nascere mettendo a tacere sensi e desideri. I personaggi le giungono come voci, non solo perchè tutto è filtrato attraverso la sua sensibilità esasperata, ma anche perché , in una sorta di contropartita, chi la condanna, consapevolmente o meno, all’invisibilità non ha e non merita più consistenza del mondo interiore della fanciulla. Solo Nino, oggetto del desiderio che la riconosce e la spinge a riconoscersi, sarà una presenza viva. È naturale che il dottore della casa di cura in cui in futuro si muterà il convento abbia il volto dell’amato: ha abbandonato Maria per un matrimonio imposto e dunque, integrato a pieno titolo nel cosiddetto contesto civile, può assumere la rispettabilità di un medico ben lontano dalla follia amorosa. La presenza extratemporale di Maria la lega a un eterno ritorno di struggimento, dolore e slancio vitale: solo la dedizione amorosa può chiedere una consacrazione totale che si spinga ben oltre la prigione del corpo. Anna Rita Vitolo, profondamente generosa nella sua interpretazione, affascina nella sua capacità di rendere credibile in ogni istante una figura consumata dalla passione. Per quante trappole si possano tendere a un’anima, l’amore sarà sempre più caparbio di ogni calcolo.

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