domenica 14 luglio 2013

Successo a Salerno per “L’avara vedova”



Guai a rinfacciarle la sua taccagneria o a mostrarle in qualche modo lealtà: vi trovereste di fronte una furia, con irresistibili effetti comici. In “L’avara vedova”, la rivisitazione in napoletano dell’”Avaro” di Molière andata in scena al Complesso di Santa Sofia a Salerno, il regista Antonello De Rosa ha optato per un rapporto giocoso con la celebre commedia, divenuta di fatto poco più di un pretesto per la performance di un affiatato cast. A dominare la scena nei panni della vedova di Arpagone è Giovanni Pisacane: l’interpretazione en travesti strizza l’occhio all’universalità dei vizi umani, sempre deleteri al di là del sesso di chi li esercita. Il gusto della battuta salace e la recitazione buffamente sopra le righe coinvolgono il pubblico nella inesorabile riscossa ai danni della protagonista, così felicemente rinchiusa nella propria aridità da essere distante anche da un punto di vista cromatico dalla due coppie di giovani desiderose di convolare a liete nozze (Simona Fredella, Rossella De Martino, Fiorenzo Pierro, Nicola Palladino) che, in sgargianti abiti che ricordano la moda hippie, difendono il proprio amore sulle note della colonna sonora del “Tempo delle mele” in una mescolanza di richiami e allusioni coerenti con la dimensione ludica dello spettacolo. Al brio della narrazione contribuiscono Alessandro Tedesco (un’Onoria materna e accattivante), Gina Ferri (saggia e benevola madre dei due ragazzi) e Tonia Filomena (omaggio vivente alla donna ruffiana).

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