sabato 16 marzo 2013

"Il Maestro e gli altri" in replica a Napoli

Che gioia infinita essere un genio incontrastato delle scene! Che sublime piacere guardare dall’alto i collaboratori pronti a bere ogni parola del capo come se fosse Vangelo! Chi oserebbe contrastare questo equilibrio perfetto? “Il Maestro e gli altri”, che la Compagnia del Giullare, diretta da Andrea Carraro, allestirà fino 17 marzo alla Sala Assoli a Napoli, è il divertito adattamento dell’omonima opera di Luigi Lunari. Gaetano Fasanaro offre una prova pressoché perfetta nel suo ruolo del Maestro (la sua “vestizione” sulle note della danza delle ore è uno dei momenti preziosi dello spettacolo), di cui tratteggia con sagacia manie, eccessi e falsa benevolenza. Ogni azione di questa “divinità” è comicamente sottolineata: siede su di una pedana da cui possa sovrastare tutto, i suoi spostamenti sono illustrati con tanto di cartina geografica e se si reca dal barbiere il lenzuolo che lo avvolge ricopre l’intero palco, proprio come il suo ego. Tra gli addetti ai lavori che osano creare una propria filodrammatica (dove spiccano Amalia Imparato in accorto equilibrio tra servilismo e affermazione della propria personalità e un Andrea Bloise difensore a oltranza dell’immediatezza dell’interpretazione) il manifesto programmatico non lascia dubbi: occorre un teatro “che non rompa i coglioni” agli spettatori. Ed ecco la sorpresa: la versione musical del cavallo di battaglia del Sommo, “L’anima buona di Sezuan” di Brecht, con tanto di “We are the world” a fare da colonna sonora e coreografie volutamente improbabili, non solo ottiene un clamoroso successo, ma è salutata come innovazione del Maestro. In quel regno degli opposti che è il palcoscenico, vittoria e tonfo coincidono in chi vanta la sua presunta superiorità. Come mostrano i frequenti a-parte in cui i personaggi nominati appaiono in pose statuarie, il teatro, naif o colto che sia, è artificio a ogni passo. È sincero proprio perché mente e le categorie sono solo vuote etichette da applicare a ciò che deride la finta cultura del pubblico e dei protagonisti. Se dunque alto e basso finiscono con il coincidere, non resta che assecondare il continuo sovvertimento delle regole. Vanni Avallone, Marco Oliviero, Nicola Alagia, Mimma Virtuoso, Alfredo Micoloni, Rocco Giannattasio, Antonia Avallone, Matteo Amaturo completano il cast.

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